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USD ZERMEGHEDO CAMPIONATO AICS

Qui si narra la storia della popolazione di un piccolo paesino a cavallo tra la tribù gialloblu veronese e quella biancorossa vicentina. Due tribù da sempre in lotta tra loro che trovarono nel gioco del pallone una via per dimostrare la loro presunta superiorità. Questo nostro paesino, da sempre chiamato Zermeghedo, grazie alla sua posizione di confine fu spettatore di epiche battaglie fra le due tribù rivali e nel suo territorio molti eroi persero numerose partite e il più delle volte l’onore. Dalle ceneri di queste battaglie, in una notte di agosto, i nostri paesani decisero di prendere parte anche loro alla battaglia sperando di passare da semplici spettatori a veri e propri protagonisti. Ed è così che per rendere onore delle epiche battaglie del passato presero il blu dei veronesi ed il rosso dei vicentini per dare vita al rossoblu di zermeghedo. In questa terra nacquero frutti con caratteristiche diverse da quelle delle terre biancorosse o gialloblù; qui i valorosi condottieri non avevano scolpite tartarughe ma rotonde botticelle, non avevano piedi calibrati e muscoli d’acciaio bensì banane ricurve e molli ricotte, ma quello che li rese migliori, quello che li rese i più forti ed immortali per sempre fu lo spirito e l’amore che riversarono nel gioco del calcio. Per loro amatoriale non era uno status da dillentanti o da “non professionisti”. No. Per loro amatori vuol dire amore e passione. Il loro passaggi sono carezze vellutate e le loro azioni poesie per gli spettatori. A Zermeghedo ha preso vita un nuovo calcio, un nuovo spirito. Zermeghedo non sarà mai più spettatore ma sempre protagonista ed un monito a tutti gli ospiti: attenti alla vostra pellaccia perchè a Zermeghedo non si passa.

Ringhio

Ringhio feroce

Risposte

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  2. Prova, prova 1-2


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